La mostra offre un’occasione unica per ammirare quindici capolavori di nature morte della collezione BPER Banca, affiancati da undici opere provenienti da prestigiose collezioni private e istituzioni pubbliche. Questo percorso espositivo esplora le principali scuole artistiche del bacino emiliano-romagnolo tra il Seicento e il Settecento, con dipinti che variano dalle rappresentazioni floreali alle tavole imbandite. L’esposizione sottolinea la trasformazione della natura morta, dove l’oggetto inanimato assume significati simbolici a seconda del contesto storico e sociale. In dialogo con i dipinti, Chiara Pulini, curatrice dell’Archivio storico di BPER Banca, ha selezionato documenti dall’Archivio di Stato di Modena e dall’Archivio privato Rangoni Machiavelli, che rivelano il legame profondo tra l’arte e la vita quotidiana del passato. Menù, ricette e libri delle dispense evocano un mondo di sapori e tradizioni che si intrecciano con le opere esposte, rendendo l’esperienza della mostra ancora più immersiva. Il percorso espositivo si apre con opere di pittura ‘alta’, dove la natura morta è utilizzata per enfatizzare significati narrativi, come nella Madonna della rosa di Michele Desubleo e La Terra dona a Nettuno i bulbi di tulipano di Giovanni Andrea Sirani. I dipinti di fiori, come quelli di Monsù Aurora, testimoniano la moda della pittura botanica nel Seicento, mentre opere come Natura morta con frutta e spartito di Cristoforo Munari e Natura morta con figure di Adriaen Van Utrecht mostrano l’evoluzione del genere attraverso secoli e stili. L’obiettivo della mostra è stimolare una riflessione critica sul rapporto tra uomo e natura, promuovendo comportamenti sostenibili attraverso l’arte. L’incanto del vero invita il pubblico a una riflessione profonda su temi attuali come l’alimentazione e la lotta allo spreco alimentare.