Argentina. Quel che la notte racconta al giorno

21 Novembre 2023 -
11 Marzo 2024
PAC Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano
Milano
A cura di Andrés Duprat e Diego Sileo
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ARGENTINA. Quel che la notte racconta al giorno porta a Milano le opere di 22 artisti argentini di diverse generazioni, realizzate nel corso degli ultimi cinquant’anni.

Il PAC presenta un nuovo progetto espositivo che prosegue l’esplorazione dei continenti raccontandone le scene artistiche contemporanee. ARGENTINA. Quel che la notte racconta al giorno, da martedì 21 novembre 2023 a domenica 11 febbraio 2024.

Curata da Andrés Duprat e Diego Sileo, la mostra riunisce le opere di Eduardo Basualdo (Buenos Aires, 1977), Mariana Bellotto (Buenos Aires, 1963), Adriana Bustos (Bahía Blanca, 1966), Matias Duville (Mar del Plata, 1974), Leandro Erlich (Buenos Aires, 1973), León Ferrari (Buenos Aires, 1920-2013), Lucio Fontana (Rosario, Argentina, 1899 – Comabbio, Italia, 1968), Ana Gallardo (Rosario, 1958), Alberto Greco (Buenos Aires, 1931 – Barcellona, 1965), Jorge Macchi (Buenos Aires, 1963), Liliana Maresca (Buenos Aires, 1951-1994), Marta Minujín (Buenos Aires, 1941), Miguel Rothschild (Buenos Aires, 1963), Adrián Villar Rojas (Rosario, 1980), Cristina Piffer (Buenos Aires, 1953), Liliana Porter (Buenos Aires, 1941), Nicolás Robbio (Mar del Plata, 1975), Graciela Sacco (Rosario, 1956-2017), Alessandra Sanguinetti (New York, 1968), Tomás Saraceno (San Miguel de Tucumán, 1973), Mariela Scafati (Punta Alta, 1973), Juan Sorrentino (
Resistencia, 1978).

Attraverso sculture e installazioni, alcune site-specific ideate per il PAC, fotografie, video e performance, il progetto curatoriale si sviluppa su tre assi – ironia, letteralità e citazione – che presentano differenti modalità di approccio alla rappresentazione di una cultura spesso caratterizzata, in passato così come oggi, da forme di violenza. La mostra non propone quindi una ricostruzione storica, ma dimostra come l’idea di violenza assuma molteplici declinazioni in gran parte della produzione artistica argentina degli ultimi cinque decenni.
Tra le opere più rappresentative del concept espositivo troviamo Ceremonia nacional (Cerimonia nazionale, 2016) di Adriana Bustos, una videoinstallazione che si compone di due proiezioni poste a confronto come i un dittico, entrambe dedicate a importanti eventi sportivi del Novecento promossi nell’ambito di contesti politici autoritari. Da un lato, un frammento del documentario “Olympia”, diretto da Leni Riefenstahl nel 1938, in occasione dei Giochi Olimpici di Berlino del 1936, inaugurati da Hitler. Dall’altro lato, Bustos seleziona un frammento della cerimonia di apertura, avvenuta alla presenza del generale Jorge Rafael Videla, dei Mondiali di calcio organizzati nel 1978 in Argentina durante la dittatura militare (1976-1983).

In mostra convivono alcune delle opere più significative della produzione contemporanea argentina realizzate in periodi di silenzio forzato – inteso come forma alternativa di denuncia – e altri lavori prodotti in momenti di effervescenza per il ritorno alla democrazia.

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